martedì 4 giugno 2013

Il cibo "low cost" è una trappola

I dati denunciati dalla Coldiretti a Bruxelles sono allarmanti: sei famiglie italiane su 10 hanno tagliato sulla quantità e la qualità degli alimenti privilegiando spesso quelli a prezzi troppo bassi. Ma il cibo low cost si rivela una trappola.
Smascherare le 'trappole' che si nascondono dietro il cibo 'low cost', l'unico settore in Italia a registrare un aumento delle vendite per effetto della crisi, ma che potrebbe creare rischi alla salute dei consumatori. I dati denunciati dalla Coldiretti a Bruxelles sono allarmanti:  sei famiglie italiane su 10 hanno tagliato sulla quantità e la qualità degli alimenti privilegiando spesso quelli a prezzi troppo bassi per essere 'sinceri', e nel contempo si assiste all'aumento degli allarmi alimentari: "il 26% in più solo nel 2013".  Lo scorso anno - rivela il dossier che l'organizzazione agricola italiana ha portato ai responsabili europei -"sono entrati in Italia 85mila tonnellate di pomodori 'irregolari' per la presenza di residui chimici, ma anche pistacchi e nocciole provenienti dalla Turchia contaminati da muffe. E' cresciuta del 38% l'importazione di miele naturale dalla Cina per cui l'Ue ha lanciato un allarme sul rischio contaminazione da Ogm non autorizzati. Dall'Est europeo poi sono giunti in Italia, per la produzione di pane, milioni di chilogrammi di impasti semicotti e surgelati con scadenza 24 mesi, grazie ad additivi e conservanti". Insomma, una fotografia su "I rischi dei cibi low cost" inquietante che il presidente della Coldiretti Sergio Marini ha presentato alla presidenza dell'Ue, il ministro
irlandese Simon Coveney, al numero uno della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro. Leggi tutto... (Fonte: www.aamterranuova.it)

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